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Filippo Pelati, Lacrime e Bronzo a Singapore: L’Italia ha Trovato la Nuova Stella del Nuoto Artistico

Un Podio Inaspettato che Scrive la Storia

Ci sono momenti che definiscono una carriera, istanti in cui il tempo sembra fermarsi. Per Filippo Pelati, 18 anni, quell’istante è arrivato a Singapore, sotto le luci accecanti dei Campionati Mondiali di nuoto 2025. Appena uscito dall’acqua, con il respiro ancora affannato e gli occhi truccati di kajal nero, l’attesa del punteggio è una tortura dolce e terribile. Poi, il tabellone si illumina: è bronzo. Le lacrime di gioia, a quel punto, sono incontenibili. Rigano le guance di un ragazzo che, alla sua prima partecipazione iridata da senior, ha appena compiuto un’impresa. L’abbraccio con il direttore tecnico della Nazionale, Patrizia Giallombardo, è l’immagine simbolo di una vittoria tanto sorprendente quanto meritata.  

Questo bronzo nel solo libero maschile non è solo un trionfo personale per il giovane talento di Ferrara; è un’iniezione di fiducia per tutta la spedizione azzurra del nuoto artistico, essendo la prima medaglia conquistata dalla squadra in questa edizione dei Mondiali. In un contesto dove i podi non sono mai scontati, come dimostra il sesto posto ottenuto dal duo Piccoli-Ruggiero , il risultato di Pelati ha cambiato l’inerzia, trasformando la speranza in certezza. Non è un caso che i titoli dei giornali abbiano subito parlato di una “nuova stella” per l’Italia , arrivando a definirlo “il nuovo Minisini”. Questa medaglia, infatti, non è un punto d’arrivo, ma il primo, emozionante capitolo di una storia che promette di essere straordinaria.  

“Il Diavolo” in Acqua: Anatomia di una Medaglia

Per salire su quel podio, Pelati ha dovuto danzare con “Il Diavolo”. Questo è il titolo del suo esercizio libero, un programma audace e performante eseguito sulle note visionarie de “L’uccello di fuoco”. Una routine che ha stregato la giuria, valsa un punteggio finale di 213.9850, che lo ha proiettato direttamente nella storia. L’atleta azzurro ha messo in scena una performance impeccabile, superando rivali ben più esperti e abituati a questi palcoscenici, tra cui il britannico Ranjuo Tomblin, dato tra i favoriti della vigilia e finito ai piedi del podio.  

Davanti a lui si sono piazzati solo l’atleta neutrale Aleksandr Maltsev, oro con un punteggio di 229.5613, e il cinese Guo Muye, argento con 220.1926. L’analisi dettagliata dei punteggi, però, rivela un dato fondamentale per comprendere il potenziale di Pelati. Il suo punteggio per l’impressione artistica (AI) è stato di 98.6000, esattamente identico a quello della medaglia d’argento Guo Muye. La differenza tra i due è dipesa interamente dal punteggio degli elementi tecnici (EL). Questo significa che, a soli 18 anni, la sua capacità di interpretare la musica e trasmettere emozioni è già da podio mondiale. Il cammino verso medaglie ancora più preziose passerà inevitabilmente dal perfezionamento tecnico, confermando le parole dei suoi allenatori sui suoi “ampi margini di miglioramento”.  

PosizioneAtletaNazionePunteggioDettaglio (EL + AI)
1Aleksandr MaltsevNAB229.5613120.6613 + 108.9000
2Guo MuyeCHN220.1926118.3850 + 98.6000
3Filippo PelatiITA213.9850115.3850 + 98.6000

Chi è Filippo Pelati: Talento, Sacrificio e un Diploma in Tasca

Ma chi è il ragazzo che ha fatto sognare l’Italia? Filippo Pelati nasce a Lagosanto, in provincia di Ferrara, il 22 marzo 2007. A 18 anni, con i suoi 183 cm di altezza, è un atleta che unisce potenza e grazia. È profondamente legato alla sua Ferrara, una città che descrive con affetto come “medievale, in pianura, con le mura. Tutto raggiungibile in bicicletta, è veramente bella”. La sua avventura nel nuoto artistico inizia a otto anni, quando trova in questa disciplina “l’unione perfetta” tra le sue due grandi passioni giovanili: la danza e il nuoto.  

Cresciuto sportivamente al Centro Nuoto di Copparo, dal 2021 si allena a Bologna, tesserato per il prestigioso Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato e per il CN UISP Bologna. L’appartenenza alle Fiamme Oro non è un dettaglio da poco: segna il suo ingresso nel mondo del professionismo supportato da un’istituzione statale, un percorso riservato agli atleti di interesse nazionale che garantisce stabilità e risorse per una carriera di alto livello. Il suo 2025 è stato un anno di sfide immense, non solo in vasca. Pelati ha infatti dovuto conciliare gli estenuanti ritmi della nazionale assoluta con la preparazione per la maturità scientifica, appena conseguita. Un doppio impegno che, come sottolineato dalla DT Giallombardo, ha richiesto un’incredibile dose di lavoro e sacrificio, rendendo questa medaglia ancora più speciale.  

L’Eredità Pesante e l’Abbraccio di un Pioniere: Sulle Orme di Giorgio Minisini

L’ascesa di Filippo Pelati avviene in un momento di svolta per il nuoto artistico maschile italiano. Per anni, la disciplina ha avuto un unico, straordinario volto: quello di Giorgio Minisini, pioniere, pluricampione del mondo ed europeo. Il recente e commovente ritiro di Minisini a soli 28 anni, seguito alla mancata convocazione per le Olimpiadi di Parigi 2024, ha lasciato un vuoto narrativo e sportivo che Pelati è ora chiamato a colmare.  

Il paragone è scattato quasi istantaneo, ma è stato lo stesso Minisini a offrire la chiave di lettura più saggia e protettiva. “Percepivo che sentiva la responsabilità di dover diventare il nuovo Minisini”, ha raccontato il campione uscente. “Così gli ho detto di non preoccuparsi, perché lui non è Giorgio Minisini, è Filippo Pelati. Deve costruire il suo percorso, non seguire per forza il mio”. Queste parole non sono un semplice consiglio, ma un vero e proprio atto di tutela da parte di un atleta che conosce bene il peso delle aspettative e le difficoltà culturali affrontate per affermarsi. È un passaggio di testimone maturo e consapevole, quasi un abbraccio a distanza per proteggere il suo erede dalla pressione. Un passaggio di consegne che ha avuto anche una sua rappresentazione plastica ai campionati italiani, dove Minisini ha disputato la sua ultima gara vincendo l’oro, con un giovanissimo Pelati a conquistare l’argento proprio alle sue spalle.  

“Un Sogno Dedicato ai Miei Genitori”: Le Parole a Caldo di un Campione

Dietro la tecnica e la fatica, c’è il cuore di un ragazzo. Le prime parole di Filippo Pelati dopo la vittoria sono state semplici, dirette e cariche di emozione: “Dedico questa medaglia ai miei genitori”. Una frase che racchiude anni di sacrifici condivisi. “Sto raggiungendo risultati che ho sempre sognato”, ha confessato, ancora incredulo. “Ero determinato in questi giorni ma mai mi sarei aspettato una medaglia iridata. L’ho conquistata non per demerito degli altri ma perché ho eseguito bene l’esercizio”. Un misto di sorpresa e consapevolezza che rivela la sua maturità.  

L’emozione è stata palpabile anche nelle parole del direttore tecnico Patrizia Giallombardo. “Le lacrime di Filippo mi hanno toccato dentro. Sono molto orgogliosa di lui”, ha dichiarato, ammettendo che la medaglia è stata “inaspettata, però meritata”. La DT ha anche offerto un contesto importante, rivelando una sorta di rivincita dopo il sesto posto nel programma tecnico: “Sinceramente pensavo che fosse stato valutato poco… È stato ripagato”. Emerge così il ritratto di un successo che, sebbene sorprendente nei tempi, è il giusto premio per un talento cristallino e un lavoro durissimo, un potenziale sbocciato prima del previsto ma pienamente legittimato dalla performance in vasca.  

Il Futuro è Azzurro: Cosa Aspettarsi da Pelati e dal Sincro Maschile

Questo bronzo mondiale non è un traguardo, ma un trampolino di lancio. È un “punto di partenza”, come direbbero gli addetti ai lavori, per una carriera che si preannuncia luminosa. Con “ampi margini di miglioramento” soprattutto sul piano tecnico, come confermano i suoi allenatori, il futuro di Pelati sembra avere confini ancora tutti da esplorare. Il suo “sogno dei sogni” ha una data e un luogo precisi: i Giochi Olimpici di Los Angeles 2028.  

La sua vittoria, però, potrebbe avere un impatto che va ben oltre i risultati personali. In una disciplina come il nuoto artistico maschile, ancora relativamente giovane e in cerca di affermazione , la figura di un campione giovane, talentuoso e vincente come Pelati può innescare un circolo virtuoso. La sua storia può ispirare una nuova generazione di ragazzi ad avvicinarsi a questo sport, aumentando la base di praticanti e alimentando il movimento dal basso. La medaglia di Filippo Pelati, quindi, non illumina solo il suo futuro, ma proietta una luce nuova e promettente su tutto il nuoto artistico azzurro. L’Italia ha trovato il suo nuovo alfiere, e il suo viaggio è appena iniziato.  

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