Untamed: La Serie Netflix che Svela il Cuore Selvaggio dello Yosemite e dell’Anima Umana

Un Tuffo nel Vuoto: Perché Tutti Parlano di Untamed
La scena si apre su un vuoto mozzafiato. Due scalatori si arrampicano con fatica sulla parete a strapiombo di El Capitan, nel Parco Nazionale di Yosemite. Il vento fischia, la tensione è palpabile. Un piccolo scivolone, un picco di adrenalina per lo spettatore. Ma è solo l’inizio. Improvvisamente, un corpo precipita dall’alto, si impiglia nelle loro corde e li trascina in un macabro pendolo contro la roccia. Con questa sequenza brutale e indimenticabile, Netflix lancia la sua nuova miniserie evento,
Untamed, disponibile in streaming dal 17 luglio 2025. Più che un semplice thriller, la serie si è rapidamente affermata come un fenomeno di binge-watching, un dramma umano profondo e oscuro ambientato contro la maestosa e al contempo minacciosa bellezza della natura selvaggia.
Guidata dalla performance magnetica di Eric Bana e supportata da un cast stellare che include Sam Neill, Rosemarie DeWitt e Lily Santiago, Untamed ha immediatamente catturato l’attenzione del pubblico. È importante notare che questa serie è il thriller americano del 2025 e non deve essere confusa con la popolare serie drammatica cinese del 2019 con lo stesso titolo. Il successo di pubblico è stato esplosivo, come dimostra un punteggio quasi perfetto del 92% sul “Popcornmeter” di Rotten Tomatoes, dove gli utenti la definiscono “profondamente emozionante” e una “corsa sfrenata”. Questo entusiasmo contrasta in modo affascinante con l’accoglienza più tiepida della critica, che, pur lodando alcuni aspetti, ha definito la serie “mista o media”, con un punteggio di 60 su Metacritic.
Questo divario non è un difetto, ma la chiave per comprendere il fascino di Untamed. Mentre i critici hanno evidenziato l’uso di cliché e tropi familiari del genere crime , il pubblico ha abbracciato una storia che esegue questi elementi alla perfezione. La serie offre esattamente ciò che gli amanti del genere desiderano: un eroe tormentato, un’ambientazione spettacolare, un mistero avvincente e una profondità emotiva che colpisce nel segno.
Untamed non cerca di reinventare la ruota, ma la fa girare con una tale maestria da creare un’esperienza di visione irresistibile. Questo articolo non è solo una recensione, ma un’esplorazione del perché questa serie sia diventata un successo così clamoroso, analizzando come sia riuscita a soddisfare il suo pubblico in un panorama dello streaming sempre più affollato.
Nel Cuore Selvaggio di Yosemite: Un Mistero Brutale
L’indagine sulla morte della ragazza caduta da El Capitan viene affidata a Kyle Turner (Eric Bana), un agente speciale dell’Investigative Services Branch (ISB) del National Park Service, un corpo d’élite incaricato di “far rispettare la legge umana nella vasta natura selvaggia”. Il caso, inizialmente etichettato come “Jane Doe”, si rivela subito complesso. Le prime prove sulla scena del crimine, tra cui una ferita da proiettile e segni che indicano che la vittima stava fuggendo da qualcuno, smentiscono l’ipotesi di un semplice incidente di arrampicata o di un suicidio, opzioni che sarebbero state politicamente più convenienti per la direzione del parco.
A Turner viene affiancata Naya Vasquez (Lily Santiago), una ranger ambiziosa e intelligente ma ancora in fase di rodaggio nel nuovo ambiente. Trasferitasi di recente da Los Angeles, dove lavorava come poliziotta, Naya porta con sé le tecniche investigative della grande città, ma deve adattarsi ai metodi non ortodossi di Turner e alla scala sconfinata del suo nuovo “distretto”. La loro dinamica iniziale segue il classico schema del “detective navigato e della recluta”, con Turner che si mostra burbero e solitario e Vasquez che mette in discussione la sua autorità. Tuttavia, la loro relazione si evolve lentamente, trasformandosi in una solida partnership basata su una fiducia conquistata a fatica sul campo.
Man mano che l’indagine prosegue, il velo di apparente tranquillità di Yosemite si squarcia, rivelando un ventre oscuro e corrotto. Turner e Vasquez identificano la vittima come Lucy Cook (Ezra Franky), una giovane con un passato complicato di abusi e sparizioni. Le piste li conducono a una comunità di squatter che vive ai margini del parco, a un giro di droga locale e a un misterioso gruppo legato a tatuaggi d’oro. La trama si infittisce, suggerendo una cospirazione che coinvolge non solo criminali ma anche figure insospettabili all’interno della stessa amministrazione del parco, come l’inquietante ufficiale della gestione della fauna selvatica, Shane Maguire (Wilson Bethel). La narrazione costruisce la suspense in modo meticoloso, seminando indizi e introducendo personaggi ambigui, senza svelare i colpi di scena finali, lasciando lo spettatore con il desiderio di scoprire la verità insieme ai protagonisti.
Personaggi Tormentati: Le Anime Perse di Untamed
Il vero motore della serie non è tanto il mistero, quanto i personaggi complessi e feriti che lo popolano. Untamed è, prima di tutto, un profondo studio caratteriale che esplora le cicatrici invisibili che le persone si portano dentro.
Kyle Turner (Eric Bana): L’Archetipo del Detective Tormentato, Elevato a Forma d’Arte
Al centro di tutto c’è Kyle Turner, un uomo che incarna l’archetipo del detective tormentato. La sua ossessione per risolvere il caso di Lucy Cook è alimentata da un dolore personale devastante: la morte irrisolta di suo figlio, Caleb, anni prima. Questo trauma lo ha trasformato in un uomo chiuso, un alcolista funzionale che preferisce la compagnia del suo cavallo a quella degli esseri umani e che mantiene un rapporto complesso con la sua ex moglie, Jill.
Ciò che impedisce a Turner di diventare un cliché è la straordinaria interpretazione di Eric Bana. La critica è unanime nel lodare la sua performance, definendola “magnetica”, “profondamente commovente” e allo stesso tempo “rabbiosa e vulnerabile”. Bana non si limita a interpretare un uomo burbero; incarna un’anima spezzata, comunicando il peso del suo trauma attraverso “rare ma dolorosamente visibili crepe emotive”. Sebbene la trama possa seguire percorsi prevedibili, la performance di Bana fornisce un’ancora emotiva che rende la storia avvincente e profondamente umana. È la sua capacità di infondere umanità in un archetipo familiare che trasforma
Untamed da un buon thriller a una serie memorabile. Il personaggio di Turner, sulla carta, è una raccolta di tropi, ma Bana lo rende il cuore pulsante e sofferente dello show.
Naya Vasquez (Lily Santiago): Oltre il Cliché della “Rookie”
Accanto a Turner, Naya Vasquez rappresenta un’interessante sovversione del tropo della “recluta”. Inizialmente, sembra destinata a ricoprire il ruolo della novellina che mette in discussione i metodi del partner più esperto. Tuttavia, la serie sviluppa rapidamente il suo personaggio, dotandola di un background significativo: è una madre single in fuga da un ex compagno violento, determinata a costruire una nuova vita per sé e per suo figlio. La sua intelligenza, la sua tenacia e le sue competenze investigative, affinate nelle strade di Los Angeles, si rivelano fondamentali per il caso, trasformandola in una partner alla pari per Turner, capace di sfidarlo e di guadagnarsi il suo rispetto.
Un Cast di Supporto Eccezionale: Segreti e Bugie
Il mondo di Untamed è popolato da un cast di supporto di altissimo livello, i cui personaggi nascondono segreti tanto profondi quanto le valli di Yosemite.
- Sam Neill nel ruolo di Paul Souter: Apparentemente il capo ranger saggio e paterno, amico fidato di Turner, Souter si rivela essere il custode dei segreti più oscuri del parco e della storia di Lucy Cook. La performance di Neill è magistrale nel mascherare un’anima corrotta dietro una facciata di bonaria autorità.
- Rosemarie DeWitt nel ruolo di Jill Bodwin: L’ex moglie di Turner, con cui condivide un legame indissolubile forgiato dal dolore per la perdita del figlio. La loro relazione è descritta come “creata e distrutta dal trauma”. Le scene tra Bana e DeWitt sono tra le più potenti della serie, cariche di un’emozione cruda e realistica che esplora le complessità del lutto condiviso.
- Wilson Bethel nel ruolo di Shane Maguire: L’ufficiale della fauna selvatica è una figura minacciosa e solitaria, un ex militare che sembra preferire le regole della natura a quelle degli uomini. È profondamente invischiato nelle attività criminali che si svolgono nel parco, rappresentando un pericolo costante per l’indagine.
Per offrire una visione d’insieme, ecco una tabella riassuntiva dei personaggi principali che animano questa intricata vicenda.
Attore | Personaggio | Descrizione Breve |
Eric Bana | Kyle Turner | Agente speciale dell’NPS, tormentato dalla morte del figlio e incaricato del caso. |
Lily Santiago | Naya Vasquez | Ranger alle prime armi ed ex poliziotta di Los Angeles, partner di Turner. |
Sam Neill | Paul Souter | Capo ranger di Yosemite, amico e mentore di Turner, con profondi segreti. |
Rosemarie DeWitt | Jill Bodwin | Ex moglie di Turner, con cui condivide un tragico passato e un legame indissolubile. |
Wilson Bethel | Shane Maguire | Ufficiale della gestione della fauna selvatica, un solitario con legami con il mondo criminale del parco. |
Oltre il Crime: Dolore, Natura e Corruzione
Untamed utilizza la struttura del thriller investigativo come un cavallo di Troia per esplorare temi molto più profondi e universali. La serie è meno interessata a chi ha commesso il crimine e più a cosa la ricerca della verità rivela sui personaggi e sul mondo in cui vivono.
Il tema centrale è senza dubbio il dolore. L’indagine sulla morte di Lucy Cook diventa per Kyle Turner un catalizzatore per affrontare il lutto irrisolto per la perdita di suo figlio Caleb. Ogni indizio che scopre su Lucy è un passo verso la comprensione del proprio trauma. La serie suggerisce che la vera chiusura non deriva dalla giustizia legale, ma da un processo di guarigione interiore. Alla fine, Turner lascia Yosemite non perché il caso è chiuso, ma perché ha finalmente trovato una sorta di pace, capendo che il parco per lui non è altro che un contenitore di dolore.
L’ambientazione stessa è un personaggio a due facce. Da un lato, la fotografia ci regala panorami mozzafiato, celebrando la bellezza sublime di Yosemite. Dall’altro, il parco è un “terreno senza legge”, un luogo immenso e pericoloso dove i segreti possono essere sepolti per sempre e le persone possono svanire senza lasciare traccia. Questa dualità è fondamentale: la natura è presentata come uno specchio dell’animo umano, tanto magnifica quanto capace di una brutalità primordiale. È un “personaggio silenzioso in sottofondo, che incombe… incredibilmente bello e a tratti sgradevolmente minaccioso”.
Questa idea viene rafforzata da una metafora centrale che percorre tutta la serie. Nel trailer, Turner osserva che i turisti “vedono forse il 10% del parco”. Questa non è solo un’osservazione geografica, ma il cuore tematico dello show. La superficie idilliaca di Yosemite, quella accessibile ai visitatori, nasconde un mondo sotterraneo fatto di tunnel pericolosi, imprese criminali e comunità di emarginati. Questo dualismo rispecchia perfettamente la psicologia dei personaggi. Ciò che vediamo in superficie — l’agente stoico, il capo ranger amichevole — è solo il 10% della loro vera natura. Il restante 90% è una landa selvaggia di dolore, segreti, compromessi morali e oscurità. L’indagine di Turner è un viaggio tanto nelle profondità nascoste del parco quanto nell’abisso della sua stessa anima e di quella di coloro che lo circondano. Il titolo,
Untamed (indomito, selvaggio), non si riferisce quindi solo al paesaggio, ma anche e soprattutto al cuore umano.
Infine, la serie esplora in modo toccante il tema della genitorialità, mostrando le cose estreme, e a volte impensabili, che i genitori sono disposti a fare per — o ai — propri figli. Questo filo rosso collega il lutto di Turner, la protezione feroce di Naya nei confronti di suo figlio e, soprattutto, le sconvolgenti rivelazioni finali sul legame tra Paul Souter e la vittima, Lucy Cook, che si scopre essere sua figlia biologica, abbandonata per proteggere la sua reputazione e la sua famiglia “ufficiale”.
Dietro le Quinte: Creare la Bellezza Minacciosa di Untamed
La creazione di un mondo così ricco e atmosferico è il risultato di un lavoro meticoloso da parte di un team creativo di grande talento. A guidare il progetto c’è il duo padre-figlia composto da Mark L. Smith, noto per la sceneggiatura di The Revenant, e Elle Smith. La loro scrittura è caratterizzata da uno stile crudo e orientato ai personaggi, che si sposa perfettamente con il tono della serie. La regia dei sei episodi è stata affidata a un trio di registi — Thomas Bezucha, Nick Murphy e Neasa Hardiman — ognuno dei quali ha contribuito a costruire l’identità visiva e narrativa dello show.
Uno degli aspetti più sorprendenti della produzione riguarda la fotografia. Sebbene la serie sia ambientata interamente a Yosemite e ne catturi l’essenza in modo impeccabile, le riprese si sono svolte principalmente nella Columbia Britannica, in Canada. Luoghi come il Mount Seymour sono stati utilizzati per ricreare le imponenti pareti rocciose di El Capitan. Questo dettaglio produttivo non fa che aumentare l’ammirazione per il lavoro dei direttori della fotografia, Michael McDonough e Brendan Uegama. La loro abilità non è stata semplicemente quella di catturare un paesaggio, ma di
costruire un’atmosfera. Hanno distillato l’idea di Yosemite — la sua grandezza, la sua bellezza e il suo pericolo intrinseco — e l’hanno ricreata con tale maestria da renderla emotivamente autentica, anche se geograficamente non accurata. Questo artificio evidenzia la potenza del cinema nel creare una realtà che trascende il luogo fisico.
A completare l’immersione in questo mondo c’è la colonna sonora, composta da Jeff Russo. Artista prolifico e acclamato, Russo è noto per il suo lavoro su serie come Fargo e Star Trek: Discovery. Il suo stile si basa sulla creazione di un “DNA sonoro” unico per ogni progetto, mescolando strumenti orchestrali ed elementi elettronici per raccontare una “storia emotiva con la musica”. Per
Untamed, la sua partitura è fondamentale nel costruire la tensione, la malinconia e l’atmosfera cupa che pervadono ogni scena. Le sue musiche non accompagnano semplicemente le immagini, ma diventano la voce del mistero e del dolore dei personaggi.
Il Verdetto: Un Successo da Binge-Watching?
Come si spiega, dunque, il successo di Untamed? La risposta sta nell’analisi del suo impatto su due pubblici distinti: la critica e gli spettatori. Le metriche parlano chiaro: da un lato, abbiamo un punteggio Metacritic di 60, che indica recensioni “miste o medie” basate su 19 pareri critici. Dall’altro, un “Certified Fresh” su Rotten Tomatoes con l’83% di approvazione da parte di 23 critici e, soprattutto, un travolgente 92% di gradimento da parte del pubblico.
La critica, pur riconoscendo la solida fattura della serie e l’eccezionale performance di Bana, si è spesso soffermata sulla trama, giudicata “trita”, “formulaiica” e appesantita da “troppi cliché”. Secondo alcuni recensori, la serie “si accontenta di tessere una solida trama” senza però realizzare appieno il suo potenziale innovativo. È vista come un prodotto ben confezionato che però non si avventura fuori dai sentieri battuti del genere.
La voce del pubblico, invece, racconta una storia completamente diversa. Gli spettatori hanno lodato la serie definendola “profondamente emozionante”, una “corsa sfrenata” e una “serie fantastica con grandi attori e una trama avvincente”. Per il pubblico generalista, il peso emotivo della storia, la chimica tra i personaggi e il ritmo incalzante, perfetto per il binge-watching, hanno avuto la meglio su qualsiasi sensazione di familiarità della trama.
Untamed si è rivelato un prodotto “a prova di critica”. Non reinventa il genere, ma esegue la formula del thriller con una tale risonanza emotiva, uno splendore visivo e una propulsione narrativa da renderlo un’esperienza immensamente gratificante. È l’equivalente televisivo di un “grande romanzo giallo da leggere tutto d’un fiato”, portato sullo schermo con efficacia e passione.
Un Viaggio nel Cuore Oscuro che Vale la Pena Affrontare
In definitiva, Untamed si impone come una delle miniserie più avvincenti e soddisfacenti dell’anno su Netflix. I suoi punti di forza sono innegabili: una performance da incorniciare di Eric Bana, che offre forse una delle migliori interpretazioni della sua carriera; un’ambientazione che, seppur costruita, diventa un personaggio vivo e pulsante; e un mistero che funge da potente veicolo per esplorare temi universali come il lutto, la colpa e la redenzione.
Certo, chi è alla ricerca di una narrazione rivoluzionaria e imprevedibile potrebbe trovare ridondante il suo appoggiarsi a tropi consolidati, come sottolineato da alcuni critici. Tuttavia, questa debolezza è ampiamente compensata dalla profondità con cui questi stessi tropi vengono sviluppati e dall’intensità emotiva che la serie riesce a generare.
La raccomandazione finale è netta: Untamed è una visione essenziale per tutti gli amanti dei thriller atmosferici e dei drammi incentrati sui personaggi. È una serie avvincente, emotivamente potente e visivamente spettacolare, ingegnerizzata alla perfezione per un fine settimana di binge-watching. Offre un viaggio che non è solo un’indagine su un omicidio, ma un’esplorazione della natura selvaggia e indomita che si nasconde tanto tra le montagne di Yosemite quanto nel profondo del cuore umano.
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