Massimo Ranieri: Tra Sogni, Palchi e Rivelazioni. L’Intervista, il Tour e i Segreti di un’Icona

Ci sono artisti che segnano un’epoca e altri che diventano un’epoca essi stessi. Massimo Ranieri appartiene senza dubbio a questa seconda categoria. A 74 anni, con alle spalle sessant’anni di una carriera monumentale che ha attraversato musica, teatro, cinema e televisione, non è un’icona da museo da ammirare con nostalgia. È una forza della natura in perenne movimento, un vulcano di energia la cui lava incandescente è fatta di passione, talento e, soprattutto, sogni. Tanti, tantissimi sogni. In una recente, intima confessione, ha offerto la metafora perfetta per descrivere la sua anima: una scrivania con i cassetti sempre aperti, perché non riesce a chiuderli “per quanti sogni ci sono dentro”.
Quei cassetti straripanti sono il motore della sua arte inesauribile, la benzina che alimenta un percorso che non conosce pause. Questo articolo apre quei cassetti per esplorarne il contenuto. È un viaggio che parte dalle sue ultime, profonde riflessioni sulla vita e sul mestiere, per poi atterrare sull’agenda fittissima dei suoi impegni futuri, dal nuovo, attesissimo tour teatrale al ritorno alla fiction. Infine, ci tufferemo nel passato, tra gli aneddoti e le curiosità che hanno costruito la leggenda di Giovanni Calone, il ragazzo del Pallonetto di Santa Lucia diventato un tesoro nazionale. Un racconto per capire non solo chi è Massimo Ranieri, ma perché, ancora oggi, la sua luce brilla più intensa che mai.
“Buttatevi! Non Abbiate Paura” – La Filosofia di Ranieri nelle Sue Ultime Confessioni
Ascoltare Massimo Ranieri oggi significa ricevere una lezione di vita distillata in decenni di palcoscenico. Le sue interviste più recenti non sono semplici resoconti di carriera, ma vere e proprie confessioni a cuore aperto, un manifesto esistenziale che svela la filosofia di un uomo che ha fatto della resilienza e della curiosità la sua firma.
Il Potere dei Sogni e la Necessità del Fallimento
Il messaggio che Ranieri affida con più forza alle nuove generazioni è un invito al coraggio, quasi un imperativo categorico: “Buttatevi. Non abbiate paura. Bisogna cadere per sapersi rialzare”. Questa non è una frase fatta, ma il nucleo della sua esperienza. Sa bene che il cammino non è “sempre costellato di rose fiori meravigliosi”, ma che lungo la strada “ci sono le spine, e quelle pungono”. L’errore, la caduta, il dolore non sono incidenti di percorso da evitare, ma tappe formative essenziali. “Fate stronzate, quelle servono,” consiglia con disarmante onestà, “servono perché capite laddove avete sbagliato”.
Questa filosofia non è teoria, ma pratica vissuta. La sua carriera è la dimostrazione che il fallimento può essere il preludio del più grande successo. La storia della sua canzone più iconica, Perdere l’amore, ne è la prova lampante: scritta nel 1987, fu proposta al Festival di Sanremo da un altro artista e clamorosamente scartata dalla commissione. Un anno dopo, con la sua interpretazione, non solo fu ammessa, ma trionfò, diventando un inno generazionale. Il dolore della “spina” iniziale ha reso la bellezza della “rosa” finale ancora più profonda e significativa. La sua resilienza non è solo la capacità di rialzarsi, ma quella di assorbire l’energia della caduta per lanciarsi ancora più in alto. Lo stesso artista ha descritto la sua terribile caduta dal palco del Teatro Diana nel 2022, un evento che lo ha costretto a un lungo e doloroso recupero, come una “manna dal cielo”, un momento buio che gli ha insegnato una lezione fondamentale.
I sogni, per Ranieri, sono l’ossigeno. Parla dei suoi cassetti che non si chiudono, ma ammette che per contenere tutti i suoi desideri non basterebbe un cassetto, servirebbe “un armadio a sei ante”. E il suo desiderio più grande, quello che esprime alla fine dei suoi spettacoli, è un atto di generosità pura: “Vorrei esprimere l’ultimo mio sogno: che tutti coloro che non sognano più, da domani incomincino a sognare anche loro”.
Una Vita per il Palco: Il Prezzo dell’Arte
Questa dedizione totale all’arte e ai sogni ha avuto un prezzo, una scelta consapevole che Ranieri non ha mai nascosto. Quando in un’intervista gli viene detto che, di fatto, non ha una vita privata, la sua risposta è un laconico e sincero “non ce l’hai”. Ha raccontato di come, a partire dal 1976, abbia sempre trascorso il Natale non con la sua famiglia d’origine, ma con l’altra sua famiglia, quella del teatro, i suoi colleghi.
Dietro questa scelta c’è una profonda forma di rispetto per gli altri e per i ruoli che la vita impone. Ha spiegato di non essersi mai sposato e di non aver costruito una famiglia tradizionale perché la sua vita nomade, sempre in tournée, lo avrebbe reso una figura assente. “Il padre deve fare il padre: o è, o non è,” ha dichiarato in un’intervista, svelando il suo dilemma. “Che dovrebbe dirgli la mamma: ‘Papà dov’è? È ancora fuori tesoro, non torna nemmeno stasera’… Non voglio infelicitare nessuno. Già mi sono infelicitato io; ho infelicitato le donne che hanno sofferto per causa mia”.
Questa non è la confessione di un uomo pieno di rimpianti, ma la lucida ammissione di chi ha identificato la propria vocazione con la propria stessa identità. Per Ranieri, l’arte non è un lavoro, è la sua essenza. I sacrifici personali non sono perdite, ma le condizioni necessarie per essere fedele a se stesso. È la storia di un amore totalizzante, quello per il palcoscenico, che ha richiesto tutto e al quale lui ha dato tutto.
L’Eterno Apprendista: L’Importanza dei Maestri
Una delle chiavi della sua longevità artistica è un’umiltà quasi disarmante, unita a una sete inestinguibile di conoscenza. A 24 anni, all’apice del successo come cantante, dopo aver vinto Canzonissima e Cantagiro, prende una decisione che lascia tutti di stucco: abbandona la musica per dedicarsi al teatro. “Basta, mo mi son scucciato,” ricorda di aver pensato, “adesso devo imparare, devo andare a scuola”.
Il catalizzatore di questa svolta fu l’incontro con il leggendario regista e commediografo Peppino Patroni Griffi. Ranieri racconta di come, dopo la proiezione di un film, Griffi gli si avvicinò e, senza preamboli, gli disse in napoletano: “Tu fatica con me?” (Tu devi lavorare con me?). Ranieri, che all’epoca ammetteva di essere “ignorante come una talpa in teatro”, accettò, lasciando il sicuro per l’insicuro, ma senza mai guardarsi indietro. Quell’incontro gli cambiò la vita, aprendogli le porte di un nuovo mondo. Se Patroni Griffi gli ha dato “le chiavi per aprire la porta del teatro”, fu un altro gigante, Giorgio Strehler, a dargli “la patente” per guidare su quel palcoscenico.
Questo schema, quello dello “scugnizzo” che cerca il “maestro”, è il vero motore della sua continua reinvenzione. Non si è mai seduto sugli allori perché è sempre stato alla ricerca della lezione successiva. Lo stesso atteggiamento lo si ritrova oggi nel suo rapporto con artisti più giovani, come Tiziano Ferro, del quale ammira il talento e con cui spera di collaborare ancora. Questa fame di apprendere, questa capacità di mettersi in gioco come un eterno debuttante, è il segreto che gli ha permesso di diventare un artista totale, capace di eccellere in ogni campo.
L’Agenda di un Artista Instancabile: Il Tour “Tutti i Sogni Ancora in Volo” e i Progetti Futuri
L’energia di Massimo Ranieri non si manifesta solo a parole, ma si traduce in un’attività artistica che non conosce sosta. Il suo futuro è un calendario fitto di impegni che spaziano dal teatro alla televisione, fino a un nuovo progetto discografico, a dimostrazione di una vitalità creativa che continua a stupire e affascinare il suo pubblico.
Il Nuovo Spettacolo: Un Viaggio tra Canto, Teatro e Racconto
Dopo il trionfo di “Sogno e son desto”, portato in scena per oltre 800 repliche, Ranieri torna nei teatri di tutta Italia con un nuovo, attesissimo spettacolo: “Tutti i sogni ancora in volo”. Ideato e scritto insieme a Edoardo Falcone, lo show è concepito come un “mix tra canto, teatro e varietà”, un format che è ormai il marchio di fabbrica dell’artista.
Non si tratta di un semplice concerto, ma di un viaggio narrativo in cui le canzoni immortali del suo repertorio si intrecciano con aneddoti personali, riflessioni e momenti di pura improvvisazione. Sul palco, Ranieri si racconta senza filtri, si mette in gioco e, come dice lui stesso, si “confessa” al suo pubblico, creando un legame di intimità e complicità unico. È un’occasione per “farsi conoscere” ancora più a fondo, per mostrare l’uomo dietro l’artista e condividere quelle storie e quelle emozioni che hanno costellato la sua incredibile vita.
Calendario Completo del Tour 2024-2025: Tutte le Date e le Città
Il viaggio di “Tutti i sogni ancora in volo” attraverserà l’Italia per tutto il 2024 e il 2025, toccando i teatri più prestigiosi e le arene più suggestive. Di seguito, il calendario completo delle date annunciate, un’occasione imperdibile per vivere la magia di Ranieri dal vivo. I biglietti sono disponibili sui principali circuiti di vendita, con prezzi che variano a seconda della data e del settore, generalmente in una fascia tra 40 euro e 90 euro.
Mese | Data | Città | Luogo | Note |
Ago 2024 | 20 | Acri | Anfiteatro Romano | |
Gen 2025 | 07 | Ancona | Teatro delle Muse | |
Gen 2025 | 10, 11 | Genova | Teatro Politeama | Doppia data |
Gen 2025 | 14 | Firenze | Tuscany Hall | |
Gen 2025 | 16 | Trento | Auditorium Santa Chiara | |
Gen 2025 | 17 | Brescia | Gran Teatro Morato | |
Gen 2025 | 18 | Padova | PalaGeox | |
Gen 2025 | 20, 21 | Torino | Teatro Alfieri | Doppia data |
Gen 2025 | 27, 28 | Milano | Teatro Arcimboldi | Doppia data |
Mar 2025 | 05 | Conegliano | Teatro Accademia | |
Mar 2025 | 06 | Bologna | Teatro Europa Auditorium | |
Mar 2025 | 08 | Castel di Sangro | Palasport | |
Mar 2025 | 09 | Andria | Palazzetto dello Sport | |
Mar 2025 | 10 | Brindisi | Teatro Verdi | |
Mar 2025 | 15 | Sanremo | Teatro Ariston | Un ritorno iconico sul palco del Festival |
Mar 2025 | 22 | Varese | Teatro di Varese | |
Mar 2025 | 25 | Bergamo | Teatro Donizetti | |
Mar 2025 | 26 | Como | Teatro Sociale | |
Mar 2025 | 29 | Sassari | Teatro Comunale | |
Mar 2025 | 30 | Cagliari | Teatro Lirico | |
Apr 2025 | 02-07 | Napoli | Teatro Diana | Sei date consecutive nella sua città |
Apr 2025 | 13 | Perugia | Teatro Morlacchi | |
Apr 2025 | 18 | Pavia | Teatro Fraschini | |
Apr 2025 | 23 | Cremona | Teatro Amilcare Ponchielli | |
Apr 2025 | 26 | Avellino | Teatro Carlo Gesualdo | |
Apr 2025 | 28 | Verona | Teatro Filarmonico | |
Apr 2025 | 29 | Modena | Teatro Storchi | |
Lug 2025 | 26 | Salerno | Arena Grandi Eventi | |
Lug 2025 | 27 | Grottaglie | Cave di Fantiano | |
Lug 2025 | 30 | Cervere | Anfiteatro dell’Anima | |
Ago 2025 | 01 | Aosta | Forte di Bard | |
Ago 2025 | 07 | L’Aquila | Cantieri dell’Immaginario | |
Ago 2025 | 08 | Cattolica | Arena della Regina | |
Ago 2025 | 09 | Giulianova | Arena del Mare | |
Ago 2025 | 11 | Sabaudia | Arena del Mare | |
Ago 2025 | 16 | Cirò Marina | Mercati Saraceni | |
Ago 2025 | 18 | Palermo | Teatro di Verdura | |
Ago 2025 | 19 | Taormina | Teatro Greco | Location mozzafiato |
Ago 2025 | 23 | Macerata | Sferisterio | |
Ago 2025 | 29 | Mantova | Palazzo Te | |
Set 2025 | 02 | Vicenza | Piazza dei Signori | |
Ott 2025 | 10 | Milano | Teatro Arcimboldi | |
Nov 2025 | 11 | Genova | Politeama Genovese | |
Nov 2025 | 15 | Montecatini-Terme | Teatro Verdi | |
Nov 2025 | 20 | Torino | Auditorium del Lingotto | |
Nov 2025 | 22 | Piacenza | Teatro Municipale | |
Nov 2025 | 24 | Firenze | Teatro Cartiere Carrara | |
Nov 2025 | 28 | Roma | Teatro dell’Opera | |
Gen 2026 | 18 | Bitritto (BA) | Palatour |
Oltre il Palco: Il Ritorno in Fiction e il Nuovo Album
La creatività di Massimo Ranieri non si esaurisce sul palcoscenico. Il 2023 ha segnato il suo grande ritorno alla recitazione televisiva con la fiction di Canale 5 “La voce che hai dentro”. Si tratta del suo primo ruolo da protagonista in una serie dopo quasi vent’anni, un evento che ha suscitato grande interesse. L’artista si è detto molto legato a questo progetto, una storia “giallorosa, piena di sfaccettature”, che gli ha anche dato l’opportunità di tornare a lavorare per tre mesi nella sua amata Napoli, una città che ha ritrovato “bellissima, piena di vita, solare”.
Parallelamente, c’è grande attesa per il suo nuovo album. È un progetto a cui sta lavorando da tempo, come ha rivelato lui stesso: “Sono due anni che tento di fare questo disco… spero di farlo entro maggio e di farlo uscire a ottobre”. Tra i sogni legati a questo nuovo lavoro c’è quello di una nuova collaborazione con Tiziano Ferro, artista per cui nutre profonda stima e che gli ha già regalato una canzone. “Mi auguro adesso in questi giorni di sentirlo per cercare di avere un altro pezzo”, ha confessato, mostrando ancora una volta il suo desiderio di confrontarsi con talenti diversi e generazioni nuove.
Dietro le Quinte di una Leggenda: Aneddoti e Curiosità che (Forse) Non Conoscete
La carriera di Massimo Ranieri è un romanzo lungo sessant’anni, ricco di capitoli avvincenti, colpi di scena e incontri che hanno cambiato il corso del suo destino. Ripercorrere alcuni di questi momenti significa capire le radici profonde del suo successo e scoprire i segreti dietro le canzoni e i film che hanno fatto la storia.
Da Giovanni Calone a Massimo Ranieri: La Nascita di una Stella
Dietro il nome altisonante di Massimo Ranieri si cela la storia di Giovanni Calone, nato il 3 maggio 1951 nel Pallonetto di Santa Lucia, uno dei rioni più poveri e veraci di Napoli. Quarto di otto figli di una famiglia umile, Giovanni impara presto a guadagnarsi da vivere. Fin da bambino svolge ogni tipo di lavoro: garzone di panettiere, fattorino, commesso, barista e, soprattutto, intrattenitore durante matrimoni e cerimonie, dove la sua voce potente inizia già a farsi notare.
La svolta arriva nel 1964. Mentre lavora in un bar, viene notato dal discografico e musicista Gianni Aterrano, che ne intuisce subito l’enorme potenziale. A soli 13 anni, con lo pseudonimo di “Gianni Rock”, incide i suoi primi dischi e parte addirittura per una tournée in America al fianco del grande Sergio Bruni. È l’inizio di una favola incredibile: il ragazzo delle strade di Napoli, che con la sua voce si pagava gli studi di canto, stava per diventare una delle stelle più luminose del firmamento musicale italiano.
Storie di Canzoni Immortali: I Segreti di “Perdere l’amore” e “Rose rosse”
Due canzoni, più di altre, hanno definito la sua carriera musicale. Entrambe portano con sé storie incredibili, fatte di scetticismo iniziale, coincidenze e trionfi inaspettati.
“Perdere l’amore” (1988): La Canzone del Destino La storia di Perdere l’amore è un piccolo miracolo. Come già accennato, il brano, scritto da Marcello Marrocchi e Giampiero Artegiani, fu presentato a Sanremo nel 1987 da Gianni Nazzaro e bocciato. L’anno seguente, la canzone arriva a Ranieri. Lui stesso racconta di averla ascoltata quasi per caso, mentre era concentrato sulla chiusura di un contratto discografico. Inizialmente non ne fu colpito, ma quando l’autore gli fece sentire l’esplosione del ritornello, capì di avere tra le mani qualcosa di unico. L’arrangiamento fu affidato a Lucio Fabbri, con il contributo decisivo di due membri di Elio e le Storie Tese: Rocco Tanica, a cui si deve la celeberrima e struggente introduzione di pianoforte, e Feiez, autore dell’indimenticabile assolo di sassofono. Nonostante la potenza della canzone, Ranieri era così convinto di non vincere che, la sera della finale, dopo l’esibizione, lasciò il teatro per andare a cena. Fu raggiunto al ristorante dalla notizia della vittoria e dovette correre indietro, incredulo, per ritirare il premio. Quel trionfo, ottenuto con un numero record di voti tramite le schedine del Totip, segnò la sua spettacolare rinascita artistica.
“Rose rosse” (1969): La Scommessa Vinta Anche la genesi di Rose rosse fu tutt’altro che semplice. Quando Ranieri, all’epoca diciottenne, incise la canzone, i suoi discografici erano molto scettici. “Ma come può un ragazzino di 18 anni portare le rose rosse a una donna? Non è possibile, non ci crede nessuno,” gli dissero. La casa discografica tentò persino di spingere un’altra canzone, una traduzione di un brano inglese intitolata
Il mio amore, Teresa, che Ranieri cantò senza alcuna convinzione, pensando sempre alla sua amata Rose rosse. Inizialmente, infatti, la canzone passò quasi inosservata. Fu solo l’anno successivo, nel 1969, che il brano esplose, conquistando il pubblico e vincendo il Cantagiro, diventando uno dei suoi più grandi e duraturi successi. Ancora una volta, il suo istinto e il suo talento avevano avuto la meglio sullo scetticismo dell’industria.
Attore per Vocazione: Dal David di Donatello a Quasimodo
La definizione di “artista a 360 gradi” sembra coniata apposta per Massimo Ranieri. La sua carriera di attore è tanto impressionante quanto quella di cantante. Il suo debutto cinematografico è folgorante: nel 1970, il grande regista Mauro Bolognini lo sceglie come protagonista per
Metello, un ruolo che gli vale un David di Donatello speciale e il Globo d’oro come attore rivelazione. Da lì, la sua filmografia si arricchisce di titoli importanti e collaborazioni con registi di fama internazionale come Claude Lelouch, con cui gira due film in Francia.
La sua versatilità lo porta a cimentarsi in generi diversissimi: dal dramma sociale (Salvo D’Acquisto) alla commedia (La patata bollente, in cui interpreta con grande sensibilità un giovane omosessuale), fino al noir. Ma una delle sue performance più amate dal grande pubblico è forse quella in cui non mostra il suo volto: nel 1996 presta la sua voce calda e potente a Quasimodo, il protagonista del film d’animazione Disney
Il gobbo di Notre-Dame, un doppiaggio entrato nel cuore di intere generazioni. La sua carriera teatrale è altrettanto ricca, segnata in particolare dalla sua magistrale interpretazione e regia delle opere di Eduardo De Filippo, come
Filumena Marturano e Napoli milionaria!.
Amori, Passioni e Rimpianti: Uno Sguardo al Privato
Dietro la figura pubblica si nasconde un uomo che ha vissuto amori e passioni con la stessa intensità con cui ha calcato il palcoscenico. La sua vita privata è stata segnata da relazioni importanti, come quella con la cantante Franca Sebastiani, dalla quale alla fine degli anni ’60 ha avuto una figlia, Cristiana Calone, che ha riconosciuto ufficialmente solo nel 1997. In seguito ha avuto legami significativi con l’attrice Barbara Nascimbene, dal 1981 al 1991, e con la cantante lirica Leyla Martinucci, fino al 2010.
Le interviste rivelano anche passioni giovanili, come la “scuffia” (cotta) per l’attrice Lucia Bosè, da lui definita “clamorosa, bellissima e simpaticissima”, che si divertiva a prenderlo in giro per questa sua adorazione adolescenziale. Questi racconti, velati di dolcezza e nostalgia, si ricollegano al tema del sacrificio. Ranieri ha ammesso con grande onestà il dolore che la sua vita d’artista ha inevitabilmente causato alle donne che gli sono state accanto, una consapevolezza che lo ha portato a fare scelte di vita difficili ma coerenti con la sua dedizione assoluta all’arte.
Il Sognatore che non si Ferma Mai
Ripercorrere la carriera e le parole di Massimo Ranieri significa tracciare il ritratto di un artista che incarna la resilienza. Un uomo che è caduto, letteralmente e metaforicamente, e si è sempre rialzato con più forza di prima. Un professionista che ha trasformato gli ostacoli in opportunità e i fallimenti in trionfi. La sua storia è un inno alla perseveranza, alla curiosità e al coraggio di non smettere mai di imparare.
Oggi, a 74 anni, non è un monumento che celebra il passato, ma un cantiere aperto che costruisce il futuro. Continua a riempire i teatri, a progettare nuovi dischi, a esplorare nuovi linguaggi artistici. È l’eterno ragazzo con la valigia piena di sogni, che si rifiuta di chiudere i cassetti della sua scrivania perché sa che è proprio da quel caos creativo, da quel disordine di desideri, che nasce la magia.
La sua più grande lezione, forse, è proprio questa: la vita, come l’arte, è un viaggio senza fine, alimentato dalla capacità di sognare. E il suo augurio finale, quello di ispirare gli altri a fare lo stesso, è il regalo più prezioso che un artista possa fare al suo pubblico. Massimo Ranieri non si ferma, perché finché ci sarà un sogno da inseguire, ci sarà un palco da calcare e una storia da raccontare. E noi saremo lì, pronti ad ascoltare.
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